martedì 20 dicembre 2011

Signoraggio: parola usata tanto spesso quanto (quasi ogni volta) a sproposito

Quante volte ne abbiamo sentito parlare in tv, sui social network, e da parte di amici fissati ed infiammati di indignazione. Il "signoraggio", quella tecnica geniale attraverso la quale le banche ci tengono in pugno, ed anzi, come dicono più spesso ancora gli allarmati fautori della teoria, ci tengono "schiavi". Perché "chi fabbrica la cartamoneta, ci schiaccia e governa arbitrariamente", perché c'è "tutto un imbroglio che riguarda il costo materiale della produzione di banconote" (e qui di solito le menti diaboliche che si infiltrano nei più reconditi complotti intendono per "costo" quello della carta, senza tener conto del fatto che anche la manodopera, e gli impiegati che lavorano nelle zecche ed uffici attinenti, ed i loro pc e matite e tappeti, sono un costo. Produrre cartamoneta è un costo, e questo in termini finanziari è detto in modo improprio, perché per costo si intendono quegli indebitamenti che producono interessi che dovremo pagare - qui interessi non ce ne sono, e dunque si parla in generale di passività in dare, cosa che in ambito economico fa una differenza enorme, come sa chi redige qualche bilancio aziendale).

Vorrei riportare dal web un interessante articolo chiarificatore, nel quale ho trovato il grande pregio di far venire alla luce il vero e limpido significato delle parole, dissipando pregiudizi e spauracchi che le trasformano solitamente ai nostri occhi, come il buio gli oggetti intorno. Eccolo qui:  
Introduzione contabile per i signoraggisti

lunedì 9 maggio 2011

Fango sui magistrati. Ilda Bocassini, metastasi della democrazia

Un piccolo approfondimento sulla persona di Ilda Bocassini, e sulla possibile validità dell'affermazione.
http://www.newnotizie.it/2011/05/10/santanche-bocassini-metastasi-esaminiamo-affermazione/

Ed ecco anche i tempi dei pestaggi

Un interessante video di oggi. Anche se è del genere che non si vorrebbe dover vedere.
http://www.newnotizie.it/2011/05/09/palasharp-trionfo-amore-settantenne-contesta-berlusconi-viene-picchiato/

Berlusconi ritratta sulla parola "cancro" usata a proposito della Magistratura

Sulle elezioni, e Movimento 5 stelle

Sull'apertura del processo Mills

domenica 8 maggio 2011

sabato 7 maggio 2011

giovedì 5 maggio 2011

Libera Costituzione in libero Stato.
Noi crediamo (noi, in molti) che i valori inalienabili della democrazia non debbano essere intaccati da scelte istituzionali che contravvengano a quanto deciso in quello storico fine anno del '47.
Violazioni isolate o anche organizzate, leggi non proprio perfette, senso civico non universalmente diffuso mettono,sì, a repentaglio uno Stato, quando giungono a superare il peso dei suoi principi fondanti - ma si tratta di illegalità sempre esistita, e che non parte - non dovrebbe partire - dalle istituzioni, da chi è chiamato a difendere l'identità dello Stato stesso e a preservarne la pace nella legalità.

Ma diversa circostanza si ha quando è lo Stato stesso a contraddirsi, attraverso eredi di una Storia non più valorizzata, oltraggiata da interessi altri, che salutano la possibilità di modifiche che non guardino più al futuro a cui vollero guardare gli Uomini dell'assemblea costituente, allora lo Stato stesso è malato. La tutela della Costituzione diventa in un tale momento interesse pubblico più che in qualsiasi altra circostanza, e l'intervento politico si fa necessario, nel proprio piccolo, da parte di ognuno. Il pensiero di ogni singolo che appoggi i valori che vede nella sua patria, diviene allora pesante. Determinante nel contraddire l'illegalità istituzionalizzata, la confusione di massa che ne può derivare, la deriva della democrazia così come per noi la sognarono grandi Uomini del passato, nel loro piccolo.

Oggi, nel nostro piccolo di persone pensanti, abbiamo la consapevolezza che ogni nostra singola riflessione, se condivisa e diffusa - ed i mezzi che internet ci mette a disposizione sono una svolta fondamentale - è utile ed anzi indispensabile: nessuno è solo, contro l'illegalità ed il disfacimento della sua patria. Ogni parola di sostegno alla Costituzione verrà qui utilizzata nel modo, lo speriamo, più costruttivo.